L' Ambra

L' Ambra

Preziosa e affascinante, l'ambra è da sempre uno dei fossili che più ha attirato l'attenzione delle persone, e, forse, è anche l'unico ad essere entrato a pieno titolo nel mondo della moda.
Siamo abituati a vederla impreziosire le collane, i bracciali o gli orecchini di distinte ed eleganti signore, eppure l'ambra non è una pietra preziosa, bensì è una resina fossile. Per definirla più correttamente però, possiamo dire che l'ambra è una resina polimerizzata ossia una resina che, attraverso un lunghissimo processo di fossilizzazione, si è trasformata in quello che possiamo ammirare oggi: un fossile traslucido dallo splendido colore che può variare dal giallo al rossiccio, fino al bruno. Giacimenti di questo fossile, da cui oggi si ricavano le famose pietre, si trovano in Germani,a in Romania, in Italia, in Oriente e nelle Americhe.

Le sue origini risalgono all'alba dei tempi, quando ancora la storia della terra attraversava la fase mesozoica e sembra davvero strano pensare che questo materiale, che oggi gli esperti e gli appassionati classificano come una pietra semi-preziosa, in origine era una resina. Esatto: proprio una resina vegetale, quella che spesso vediamo sgorgare dagli alberi di conifere e di cui ci lamentiamo quando cade sulle nostre auto. Detta così la resina perde tutto il suo fascino, ma basta pensare a quanti secoli la resina delle conifere abbia impiegato per diventare un fossile prezioso ed unico, che subito questo singolare materiale si riveste nuovamente della sua delicata grazia. Ciò che la rende ancora più preziosa poi è la sua storia: unica e particolare per ogni singolo pezzo di questo fossile. Infatti, ogni pezzo di ambra è unico per la storia che si porta appresso; non è infatti raro che, dentro ad una pietra d'ambra si ritrovino piccoli o grandi insetti perfettamente conservati che la rendono veramente unica al mondo, aumentandone notevolmente il valore.

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Questo accade perché, la resina delle conifere, colando, inglobava dentro di sé tutto ciò che trovava sul proprio cammino: insetti, ragni, zanzare, piccoli vegetali e quant'altro. Queste inclusioni sono dunque rimaste imprigionate dentro alla resina ed, oggi, sono perfettamente visibili all'interno delle pietre in ambra.
Probabilmente è questa origine così antica a conferirle un fascino irripetibile, oppure è tutto merito del suo aspetto, ma ciò che sappiamo con certezza è che l'ambra ha sempre attratto la curiosità e l'ammirazione dei popoli che per secoli la indossarono e la lavorarono con estrema cura.

Assunse infatti grande rilievo in qualità di materia pregiata ai fini della produzione di gioielli, oggetto di intensi traffici; l'utilizzo dell'ambra a tale scopo risale all'epoca preistorica poiché sembra accertato il suo uso già dall'età della pietra. Ma fin dai tempi più remoti, l'ambra gialla è nota per la sua proprietà di elettrizzarsi per strofinamento al punto che dal suo nome greco è derivato il nome dell'elettricità. Tradizionalmente, i produttori di ambra fossile furono la Russia e i Paesi Baltici tant'è che molto conosciuta tra gli intenditori è l'ambra del Baltico, la quale appare in diverse colorazioni, dal rossastro al giallo passando per il bruno, e contiene acido succinico. I maggiori depositi di ambra sono proprio quelli di ambra baltica, oggetto di studio a partire dal diciannovesimo secolo. E' una delle ambre maggiormente diffuse in gioielleria benché esistano tante altre varietà basate su distinte colorazioni e composizioni delle resine dalle quali si sono fossilizzate.


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